Acquisizione aziendale: i vantaggi
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L’acquisizione aziendale è un particolare processo atto al raggiungimento e al mantenimento di determinate condizioni economiche e finanziarie di un’impresa.
Questa operazione inizia, solitamente, con lo studio e la ricerca delle opportunità che l’azienda può offrire nel settore in cui agisce, per poi terminare con una riorganizzazione delle strategie e della struttura dei vari gruppi economici che si possono formare successivamente.
Affinchè un’acquisizione vada per il verso giusto e si riveli un buon affare è necessario tenere bene a mente due aspetti fondamentali; prima di tutto, è necessario curare al meglio la gestione del processo di acquisizione vero e proprio e, soprattutto, non bisogna sottovalutare i problemi tecnici o di negoziazione nei quali si può incorrere.
L’acquisizione può essere effettuata o da soggetti esterni all’azienda per, ad esempio, conseguire e raggiungere un determinato obiettivo strategico (aumenti delle quote di mercato o eliminazione della concorrenza) o da soggetti interni (management aziendale o management buy out).
Il processo di acquisizione aziendale è un’operazione abbastanza complessa che, per semplicità, può essere suddivisa in 7 fasi principali:
- definizione del tipo di azienda e delle condizioni di esclusione;
- ricerca e identificazione dell’azienda da acquisire;
- raccolta di informazioni economico-finanziarie e competitive;
- valutazione;
- trattativa;
- progettazione dell’accordo;
- attuazione e gestione dell’accordo.
Tra tutti i punti sopra elencati, quello della valutazione è molto importante perché consente ai professionisti di esprimere un valore circa l’azienda; la trattativa è il successivo e decisivo passo, che può, attraverso il gioco delle parti, modificare il valore prima valutato.
Questo succede nel caso in cui l’acquisizione avvenga grazie ad un accordo tra le parti; in taluni casi, però, l’acquisizione può essere determinata da una scalata ostile. In tal caso, soggetti esterni all’azienda acquisiscono quote rilevanti delle azioni dell’azienda, fino ad arrivare ad ottenerne una maggioranza, a scapito del proprietario precedente.
I vantaggi che si possono ottenere dall’acquisizione di un’azienda sono di diversa natura e si possono suddividere in cinque categorie differenti:
1. Vantaggi strategici
Sono quelli relativi alla capacità di posizionarsi in modo competitivo all’interno del mercato; le nuove sinergie e i nuovi gruppi economici che si formano, possono creare possono dare origine all’aumento della quota di mercato, possono entrare in nuovi mercati o in nuovi settori, rifocalizzare gli affari, acquisizione clienti e fornitori importanti e, non ultimo, migliorare la propria immagine.
2. Vantaggi economici
Riguardano in prevalenza, la riduzione di costi che le operazioni possono generare grazie alle economie di scala e di esperienza che le concentrazioni societarie consentono di sfruttare.
3. Vantaggi finanziari
Derivano dalla possibilità di effettuare investimenti futuri che, prima dell’operazione, erano al di fuori della portata dell’acquirente.
Inoltre, l’entrata di nuovi azionisti è un’ulteriore fonte per la creazione di valore e, solitamente, il risultato di una fusione o di un riassetto societario gode spesso di un rating migliore di quello che aveva in precedenza. Da qui il vantaggio finanziario, in quanto queste operazioni comportano un approvigionamento di risorse finanziarie , ma ad un costo del capitale decisamente inferiore.
4. Vantaggi fiscali
Derivano dai benefici che l’operazione può apportare.
Uno su tutti è, ad esempio, la possibilità di utilizzare le perdite pregresse della società per ridurre l’onere tributario complessivo della società incorporante.
5. Vantaggi speculativi
Sono riferiti soprattutto al momento della negoziazione durante la quale si specula sul valore della società tra cedente e acquirente; mentre il primo si aspetta un determinato tipo di rendita, il secondo cerca di acquistare ad un prezzo inferiore.