Il contratto per cedere un’azienda
Se dovete vendere la vostra azienda, è bene conoscere le condizioni dell’atto, a quali obblighi andate incontro e com’è fatto il contratto.
Quando una piccola o media impresa va incontro alla cessione, bisogna che siano chiare alcune norme, dei diritti e dei doveri. Se siete dei titolari di PMI senz’altro conoscete già il concetto di complesso aziendale, ovvero l’insieme di beni immobili e mobili nonché di elementi non materiali, quali lo stato di avviamento, il rapporto economico con il personale, i crediti e perfino i debiti; il tutto contribuisce al funzionamento di un’attività, nella direzione decisa dal “timoniere”. Un’entità che esiste già prima di iniziare a produrre, ed esiste ancora se è in pausa produttiva: infatti, l’inattività, anche temporanea, comporta una mancanza di “impresa”, ma non cancella lo status di “azienda”, ovvero quella struttura in grado di realizzare il fine per cui è stata creata.
I punti del contratto
Il proprietario di un complesso aziendale – così come l’abbiamo definito – in termini notarili è detto cedente o alienante, mentre la persona – o la corporazione – che acquista è definita cessionaria. Lo sancisce il contratto di cessione d’azienda, che stabilisce anche che il cessionario ingloba i crediti ma si fa carico pure dei debiti (tranne che non si sia deciso in altro modo), e naturalmente gestirà le commesse in corso. Un’altra parte del contratto può essere dedicata (ma non è obbligatorio) al divieto di concorrenza: all’alienante viene proibito per cinque anni di competere commercialmente in maniera diretta con il compratore. Sarebbe concorrenza sleale, in quanto il cedente conosce le caratteristiche dell’impresa che sta vendendo.
Questione di forma
Ovviamente dovrete stipulare il contratto per iscritto; è quindi fondamentale che le firme dei contraenti siano autenticate. Le premesse del documento di cessione invitano il cedente a dichiararsi in veste di titolare di tutti i beni dell’azienda (e va ovviamente specificato a quale settore appartiene quest’ultima) e intenzionato a interrompere la propria attività; contestualmente, comunica di essere alla ricerca di qualcuno che possa rilevare tale attività. Pure il cessionario si dichiara pronto a impegnarsi nell’acquisto.
Altri passaggi importanti
Oltre a specificare chi sono gli interessati e il campo nel quale si lavora, è necessario sottolineare la collocazione geografica dell’ufficio o dell’industria. In allegato, previo accordo tra voi e l’acquirente, deve esserci la lista del mobilio, dell’attrezzatura, dei macchinari e delle merci finite o da lavorare disponibili al momento del passaggio di proprietà.
State cedendo, inoltre, eventuali ditte affiliate, succursali e il vostro marchio (a meno che non si convenga differentemente); a proposito di questo, il cessionario potrà successivamente modificare il logo, eliminarlo o addirittura cederlo ad altri. È implicito che il cedente, al contrario, non potrà più avvalersene, nemmeno dopo anni, neanche se dovesse inaugurare una nuova attività altrove. Dunque, se avete in programma di vendere la vostra azienda, dovete essere al corrente almeno delle suddette regole, per non incorrere in sorprese o nostalgie dell’ultimo momento.
Avete mai pensato di cedere la vostra azienda?