Credito d’imposta: cos’è e come funziona
Gestire un’azienda e fare il capo d’impresa di questi tempi non significa curare solamente gli aspetti produttivi o commerciali, ma bisogna essere in grado di comprendere anche tutti i singoli aspetti finanziari e contabili dell’impresa. Tra le questioni finanziarie, il credito d’imposta è sicuramente una delle più importanti e incisive, soprattutto se si è una PMI innovativa e si è alla ricerca di finanziamenti o agevolazioni fiscali per fare investimenti in beni materiali e immateriali.
Molti capi d’impresa e imprenditori in generale confondono quello che è il credito d’imposta con quello che sono i finanziamenti, questo è un errore. In entrambi i casi si tratta di agevolazioni da parte dello Stato verso le imprese, è però importante precisare che funzionano in maniera differente. Il credito d’imposta, di fatti incide con le tasse e viene usato per avere uno sconto sui tributi da pagare a fine anno, il finanziamento, invece, permette all’impresa di ricevere soldi per affrontare una spesa o un investimento.
Ultimamente il credito d’imposta sta assumendo un ruolo sempre più importante, come evidenzia il piano Transizione 4.0 del ministero dello sviluppo economico che presenta tre misure fiscali basate su questo strumento (per spese in macchinari 4.0, formazione e ricerca e sviluppo). Per capire come sfruttare al meglio il credito d’imposta, è necessario sapere cos’è e come funziona.
Cos’è il credito d’imposta
Per capire cos’è il credito d’imposta è importante partire dalla definizione. Il credito d’imposta è un qualsiasi credito che il contribuente (nel nostro caso specifico l’impresa) vanta nei confronti dello Stato. Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensare eventuali debiti dell’impresa nei confronti dell’erario, per il pagamento dei tributi e, quando permesso, l’impresa può chiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Il credito d’imposta esiste anche nei confronti di altri enti pubblici come per esempio le Regioni, il Comune, Inail, Inps e altri soggetti di diritto pubblico.
Il credito d’imposta come funziona?
Il valore del credito d’imposta cambia a seconda delle disposizioni presenti nel bando. Il Ministero, le Regioni o qualsiasi altro ente può decidere percentuale e credito d’imposta oltre al tetto massimo di spese su cui calcolarlo. Cosa vuol dire? Ecco un esempio. Un bando potrebbe prevedere un credito d’imposta del 30% fino a un tetto massimo di spesa di 700.000 euro.
Prima di acquistare un macchinario, un’attrezzatura oppure avviare un progetto di ricerca e sviluppo è necessario leggere attentamente e scrupolosamente il bando alla sezione “Spese ammissibili” per essere certi di poter inserire il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi.
Come si calcola il credito d’imposta: ecco un esempio
La parte più complessa del credito d’imposta è come calcolarlo. Questo esempio ti aiuterà a capire meglio come fare. Prendiamo l’esempio che abbiamo fatto in precedenza: credito d’imposta pari al 30% fino a spese per 700.000 euro.
Se l’azienda “X” ha speso 300.000 euro per beni che rientrano tra le “spese ammissibili” del bando, allora vuol dire che ottiene un credito d’imposta pari a 90.000 euro (il 30% di 300.000) che verrà utilizzato per scontare i vecchi debiti, abbattere le tasse oppure può chiedere un rimborso nella dichiarazione dei redditi.