Categorie: Impresa

Cosa dirai ai tuoi dipendenti dopo l’acquisizione o fusione della tua azienda?

Quando si acquista un’impresa in vendita o si esegue una fusione aziendale, spesso, la sensibilità e i bisogni dello staff vengono messi in secondo piano. Sappi che i dipendenti, inevitabilmente, vivranno il cambiamento in atto con dubbi e timori. Da imprenditore dovrai fare molta attenzione a non farti scappare chi reputi più prezioso per il successo del tuo nuovo business. Come fare?

La comunicazione sta alla base del benessere del tuo personale. Evita che il cambio di leadership sia poco chiaro per lo staff, non lasciare niente in ombra e parla con i dipendenti dei nuovi obiettivi che l’azienda desidera raggiungere. Più sarai trasparente, più riuscirai ad anticipare obiezioni e malumori.

100 giorni che possono fare la differenza

È soprattutto nel periodo di post-acquisizione che le aziende rischiano di perdere lo staff più qualificato, se non riescono a motivarlo nel giusto modo.

Un articolo pubblicato su ilsole24ore.com riporta i dati di un’indagine annuale, eseguita dalla società di consulenze PwC, riguardante le integrazioni delle fusioni e acquisizioni.

Sarah Moore, partner presso PwC, sostiene che le società quotate in Borsa devono pianificare un processo iniziale di integrazione che non superi i 100 giorni. Mercato e azienda, sulla base dell’esperienza di Moore, potranno aspettare al massimo 3 mesi prima di tirare le somme rispetto al rendimento legato al loro investimento.

Creare le giuste premesse per il cambiamento

Quando si stipulano i contratti di acquisizione, come anticipato, è la comunicazione il mezzo migliore per tenere a bordo lo staff e motivarlo. Jo Geraghty, direttrice di Culture Consultancy (società di consulenza specializzata in cambiamenti organizzativi), afferma che i manager sottovalutano spesso il valore del periodo post-acquisizione. Per l’intero processo di rinnovamento aziendale, invece, è un lasso di tempo prezioso e da programmare con minuzia.

Cosa devi fare come imprenditore?

  • Comunicare con lo staff in modo da farlo sentire parte integrante del cambiamento, gettando delle basi solide sulle quali sviluppare il tuo business. Troppo spesso i dipendenti temono eventuali esuberi. Questa paura va affrontata e se non avviene nel modo giusto si rischia uno staff pigro, demotivato e talvolta pronto a ostacolare il processo di acquisizione o fusione.
    Nell’ultimo caso vanno considerati potenzialmente ostili i membri dello staff storici, molto esperti nel settore quindi ancorati al passato e restii ai cambiamenti. Il dialogo, soprattutto con loro, è l’unico modo per mantenere una certa stabilità. Recati dai tuoi dipendenti fisicamente, non basterà l’invio di un comunicato ufficiale. Incontra il personale e spiegagli esattamente come vanno le cose.
  • Redigere un bilancio preciso delle risorse che hai a disposizione nel tuo staff. Geraghty suggerisce l’uso di test comportamentali e psicometrici per valutare chi è adatto o meno a rivestire un certo ruolo nella nuova azienda.

Coinvolgere i sindacati

Se l’azienda che ti interessa è abbastanza sindacalizzata, sarà saggio intavolare fin dall’inizio delle trattative fra management e sindacato. Queste saranno seguite da incontri periodici incentrati sull’aggiornamento dell’operazione di fusione o acquisizione. I rappresentanti sindacali potranno dare una mano nel favorire il processo di transizione, facendo da filtro fra l’azienda e i dipendenti e affrontando le inevitabili “scosse di assestamento”.

Se hai bisogno di maggiori informazioni su come affrontare la vendita, l’acquisto o la fusione in ambito aziendale, contatta adesso uno dei nostri consulenti. Saremo lieti di darti una mano.

Grazie per la fiducia!
Redazione

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