Fusione d’azienda, cos’è e quante tipologie ne esistono
Se sei il titolare di una società e desideri aumentare la sua capacità produttiva, acquisire un marchio vincente o ottimizzare processi e costi, la fusione aziendale potrebbe interessarti. Di cosa si tratta?
La fusione aziendale è un’azione attraverso la quale più società concedono il proprio patrimonio e si fondono in una sola. La società ottenuta ha entità giuridica nuova e i soci di entrambe le parti costituiscono, insieme, la struttura organizzativa. Scopriamola insieme!
Finalità e vantaggi dell’operazione di fusione
Le finalità principale di un processo di fusione sono la concentrazione aziendale e le economie di scala.
Ma quali sono i benefici?
- la proprietà dell’azienda acquisita rimane interna ai processi gestionali
- i costi fissi vengono ripartiti
- la crescita è favorita anche in assenza di liquidità
- gli oneri economici vengono distribuiti tra le parti in caso di crisi finanziaria
- si ha accesso al credito grazie alla copertura patrimoniale della nuova società
- la fusione ha natura giuridica modificativa e può essere risolta con la sola correzione degli statuti delle società coinvolte
Ogni processo di fusione prevede la stesura di un progetto dettagliato che specifica le fasi e le caratteristiche dell’intera operazione. La sua realizzazione, inoltre, è subordinata all’approvazione da parte di tutti i soci.
Quante tipologie di fusione aziendale esistono?
Le tipologie principali sono due:
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- Per unione: le società preesistenti si annullano e si crea una nuova società che ingloba tutte le altre e ne acquisisce i patrimoni. Tutti i soci ne entrano a far parte insieme, in un unico gruppo organizzativo.
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- Per incorporazione: la società incorporante ingloba il patrimonio della società incorporata e ne acquisisce obbligazioni e diritti.
L’incorporazione è la modalità di fusione più utilizzata perché è l’unica a non essere gravata dalle imposte di registro.
Le società che possono fondersi hanno la stessa natura per le fusioni di tipo omogeneo o natura diverse in quelle definite, appunto eterogenee. Ma le classificazioni non terminano qua.
Se analizziamo la fusione da un punto di vista legale, troviamo:
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- fusione orizzontale: due società che producono nello stesso settore
- fusione verticale: imprese che operano in fasi diverse del ciclo produttivo
- fusioni conglomerali: le società impegnate non hanno relazione diretta né interessi comuni. Queste ultime nascono per tre scopi specifici:
>> ampliare il prodotto
>> conquistare nuove aree geografiche di mercato
>> aumentare le proprie dimensioni anche in assenza di interessi comuni (conglomerali pure) - concentrazione: la società incorporante concentra in sé le attività delle imprese incorporate
- pooling interest: una impresa si unisce a un’altra delle stesse dimensioni
Ricordiamo, inoltre, che la fusione aziendale è riconosciuta dal diritto commerciale ed è disciplinata dagli articoli 2501-2505 del codice civile.
Infine, una dritta: se sei interessato a fondere la tua società è bene selezionare con attenzione la tipologia migliore di intervento.
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