Categorie: Impresa

Guida ai tipi di successione aziendale (Parte I)

Gli imprenditori che decidono di cedere la propria ditta, per motivi personali o economici, possono farlo in più modi. La nostra guida ai tipi di successione aziendale ti aiuterà a conoscerli meglio.

La scelta della modalità di successione dipende dalle tue esigenze e dalla situazione in cui ti trovi adesso. Prima di optare per una soluzione piuttosto che per un’altra, ti consigliamo un confronto con degli esperti del settore. Troveranno la soluzione migliore per te. Iniziamo dal cosiddetto MBO.

Management buy-out (MBO)

A volte non è proprio possibile gestire una successione in famiglia. In questi casi si può intraprendere un management buy-out, ovvero cedere l’azienda a dei dirigenti che ne fanno già parte. Per farla semplice, potresti proporre a uno o più dei tuoi subordinati di rilevare la tua attività.

È una soluzione da non sottovalutare se per il tuo business sono molto importanti i contatti e le relazioni personali. L’esperienza e la conoscenza del settore di chi è nell’organico, soprattutto se ha un ruolo dirigenziale, saranno fondamentali perché la successione risulti vincente.
Come potrai immaginare, chi prenderà il timone saprà già come proseguire la navigazione con strategia e competenza. L’MBO, oltre a rassicurare l’imprenditore, viene colto come un momento di riscatto e opportunità da parte di chi è nell’impresa da tempo.

Ovviamente, bisogna stare molto attenti.

Per eseguire un MBO è necessaria una forte capacità d’investimento. L’azienda in vendita, dunque, dovrà possedere un movimento di cassa (cash-flow) in grado di ammortizzare la spesa dell’acquisizione. Il venditore, in questi casi, ottiene spesso un prezzo di vendita più basso rispetto a quello che immaginava.

I successori, d’altronde, non sono dei capi d’impresa, ma degli impiegati che decidono di cambiare ruolo. I nuovi proprietari dovranno far attenzione a non indebitarsi troppo mettendo a rischio l’azienda.
Inoltre, poiché fino a quel momento sono stati dei subordinati del proprietario, potrebbero avere con quest’ultimo dei problemi relazionali durante la negoziazione.

Management buy-in (MBI)

In caso di Management buy-in, a differenza dell’MBO, il riacquisto dell’azienda è eseguito da uno o più manager esterni sia alla famiglia che all’impresa stessa. Chi sceglie questa formula deve selezionare con attenzione l’acquirente, assicurandosi che abbia le capacità di condurre con successo la sua attività. Il candidato – sulla base dell’esperienza di Consulting Italia Group Spa – dovrà:

  • dimostrare competenza nella gestione aziendale;
  • avere delle conoscenze tecniche relative al settore interessato;
  • possedere delle buone qualità relazionali;
  • essere affidabile.

Quali sono i vantaggi di un MBI?
Chi investe, di fatto, si concede un’occasione unica per mettersi alla prova come manager senza dover iniziare da startupper. L’imprenditore, se ha ben selezionato il compratore, sarà lieto di cedere la sua azienda a gente in qualche modo di fiducia.

Quali gli svantaggi?
Mentre la MBO, in fondo, rappresenta un passaggio di staffetta all’interno della stessa azienda, con la MBI questo non avviene. La trasmissione del know-how, dunque, non è garantita. Il nuovo capo d’impresa, per quanto in gamba e con le carte in regola, dovrà sempre vivere un momento iniziale di studio e comprensione delle dinamiche aziendali.
Immagina quante cose dovrà affrontare:

  • conoscenza e accordi con i fornitori
  • conoscenza dei clienti già acquisiti
  • apprendimento dei processi aziendali
  • ottenimento della fiducia dei dipendenti

Anche nel caso della MBI, chi liquida otterrà un prezzo di vendita più basso delle aspettative.

Partecipazione da parte di uno o più investitori finanziari

La terza modalità di successione appena introdotta prevede l’investimento di uno o più soggetti finanziari. Possono essere dei privati ma anche delle istituzioni: prenderanno una partecipazione finanziaria minoritaria o maggioritaria nell’impresa. Ciò avviene, di solito, in forma provvisoria. Il vero obiettivo è quello di supportare economicamente, ad esempio, un MBO o un MBI nella fase di preparazione a un ingresso in borsa (IPO).

Il capitale in arrivo è vera e propria linfa vitale per l’azienda in fase di cessione. Può servire a fare degli investimenti rimandati da tempo per mancanza di liquidità. Anche chi eroga, se valorizza bene l’impresa, può trarne dei buoni profitti. Gli investitori, però, sono spesso interessati a ottenere una rendita rapida, per questo scelgono un tipo di gestione mirata al profitto a breve termine. Che fanno, quindi? Comprano aziende in difficoltà, le rinvigoriscono e le rivendono. Il proprietario, se sa già di non volere questo per la sua azienda, deve capire in anticipo che obiettivi hanno gli investitori.

C’è, fra le formule esposte, qualcosa che non hai ben compreso o che desideri approfondire? Chiamaci adesso e discutiamone insieme, soprattutto se hai in mente di vendere la tua attività.

Segui ancora il Blog di Consulting Italia Group Spa, concluderemo la nostra guida nel prossimo articolo.

Grazie per la fiducia!
Redazione

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