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I requisiti minimi per aprire un bar

I requisiti minimi per aprire un bar

Aprire un bar è una scelta che fanno in molti, specialmente in Italia, quando decidono di cambiare vita. Infatti questa viene sempre vista come un’attività abbastanza sicura in cui non è necessaria una particolare preparazione. Questo, per quanto possa essere vero, non deve trarre in inganno. Infatti esistono molti casi di imprenditori che hanno dovuto chiudere perché non si sono preparati a sufficienza per svolgere questo lavoro.

Rimane comunque necessario sapere come si svolgono tutte le attività quotidiane ed in più è fondamentale capire quali siano i requisiti minimi per aprire un bar. Fino a quando era previsto il REC le cose erano parzialmente differenti. Oggi questo è stato abolito e non è più necessario sostenere l’esame per iscriversi al REC. Questo potrebbe far pensare che la procedura sia totalmente cambiata ma, in realtà, non è proprio così.

Sicuramente la semplificazione c’è stata, anche perché non dover sostenere l’esame è molto utile, ma le regole sono rimaste pressoché le stesse. Infatti è previsto un elenco di requisiti minimi per aprire un bar che l’imprenditore deve rispettare. In realtà non serve possedere tutti i requisiti ma basta poterne vantare uno. In ogni caso questa caratteristiche sono praticamente le solite che prima venivano richieste per l‘inscrizione al REC. Il primo dei requisiti è quello di aver partecipato ad un corso professionale che prepara al ruolo che si andrà a svolgere.

Il corso potrà essere stato organizzato dalla regione, oppure solo da essa riconosciuto ma è importante che sia riferito al lavoro in esame. In alternativa è sufficiente rispettare il secondo requisito, ovvero essere titolari di un titolo di studio, come quello alberghiero, che riconosca la capacità di somministrare alimenti ai proprio clienti. In questo caso il corso sopra citato non è più necessario. Ancora in alternativa è possibile utilizzare il requisito numero 3. In questo caso viene escluso dall’obbligo di seguire il corso il soggetto che negli ultimi 5 anni abbia lavorato almeno per 24 mesi come operatore nel settore alimentare. Questa attività deve essere comprovata dall’iscrizione nell’apposita sezione dell’INPS e quindi deve essere verificata prima di procedere.

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Anche adesso, come era previsto quando era in funzione ancora il vecchio REC, se l’attività di baristi è esercitata per il tramite di una società, allora solo il legale rappresentate della stessa è tenuto a possedere i requisiti professionali per esercitare la professione. Queste informazioni possono essere molto importanti quando si decide di aprire un bar perché effettuando tutte le apposite dichiarazioni si eviterà di incagliarsi in problemi di tipo burocratico durante la fase di apertura del bar.

In ogni caso è bene sottolineare che l’esercente è tenuto a fornire le informazioni sopra esposte in modo del tutto autonomo, fornendo quindi un’autocertificazione in cui dichiara di avere uno dei requisiti. Ovviamente le informazioni fornite in sede di apertura dovranno essere veritiere in quanto saranno suscettibili di ulteriori controlli in futuro. In ogni caso, se il soggetto non possiede alcun tipo di requisito, sarà sufficiente frequentare uno degli appositi corsi per regolarizzare la propria posizione.

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