Metodo finanziario nella valutazione aziendale
Per procedere alla valutazione di un’azienda si possono utilizzare differenti metodi, al fine di determinare al meglio il valore del capitale economico; solitamente, i periti utilizzano tali metodologie in maniera combinata, in modo da limitare l’incertezza e la soggettività delle stime stesse. Pur restando nel campo dell’incertezza tipica di questo tipo di valutazioni, infatti, l’adozione di più metodi assieme può fornire dati meno discrezionali e consentire, quindi, una valutazione più sicura per l’investitore.
Il metodo finanziario è un metodo indiretto e basato sui flussi; consiste nell’effettuare una valutazione delle condizioni di produzione presenti all’interno dell’azienda, in un preciso momento e sulla base di un modello razionale. In genere, tale metodo è considerate uno tra i più razionali ai fini della valutazione aziendale, in quanto si fonda sulla capacità dell’azienda stessa di produrre flussi positivi di cassa.
Nello specifico, il valore dell’azienda oggetto di valutazione è pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa che l’azienda stessa sarà in grado di generare nel corso del tempo.
Per determinare al meglio i flussi di cassa futuri, è necessario considerare quattro fattori fondamentali: il tasso di crescita delle vendite, i redditi, le variazioni di capitale e gli investimenti necessari per la crescita aziendale.
In base al tipo di configurazione del flusso di cassa, vi sono differenti tecniche di stima.
La prima è rappresentata dal metodo finanziario chiamato levered cash flow, ovvero un metodo basato sui flussi complessivi netti. I flussi di cassa considerati sono quelli disponibili per i soli azionisti; vengono scontati ad un tasso che ne riflette il rischio e sono calcolati al netto del servizio del debito. Nel metodo reddituale levered si ipotizza che l’azienda sia in grado di generare una certa quantità di benefici economici per un periodo di tempo che è illimitato (metodo reddituale a capitalizzazione illimitata).
Schematizzando il concetto in una formula, possiamo dire che:
W= R/i
Dove W è il valore del capitale economico, R è il reddito normalizzato ed i rappresenta il tasso di capitalizzazione.
La seconda tecnica di stima si basa, invece, sui flussi monetari parziali e si chiama unlevered cash flow. In questo caso, i flussi di cassa disponibili vengono calcolati al lordo degli interessi passivi. Il metodo si basa sull’attualizzazione dei flussi di cassa disponibili per tutti coloro che apportano risorse finanziarie nell’azienda (chi possiede azioni o obbligazioni, oppure fornitori di capitale di debito).
In questo caso si ipotizza che l’azienda sia capace di ottenere un determinato risultato economico positivo, in un dato arco di tempo che è limitato (metodo reddituale a capitalizzazione limitata).
In entrambi i metodi di stima, il valore dell’azienda viene determinato attraverso la considerazione di tre variabili fondamentali: i flussi di cassa che l’azienda genererà col passare del tempo, il rischio di produzione di questi flussi e il periodo di tempo durante il quale tali flussi potranno essere realizzati.
Nonostante questo metodo finanziario sia piuttosto razionale rispetto ad altri, vi è comunque un’elevata soggettività in relazione alle ipotesi effettuate per la stima delle risorse disponibili durante il periodo delle previsioni. Inoltre, non è molto attendibile fare previsione dei flussi di cassa oltre ad un certo numero di anni; le difficoltà sono ancora superiori nel caso in cui la società in oggetto appartenga a sistemi economici con mercati poco sviluppati.